Non sono “solo” associate alla pubertà e ai cambiamenti ormonali: come rispondere alle più comuni impurità cutanee
Piccoli ma antiestetici, i comedoni, che chiamiamo comunemente punti neri, sono impurità cutanee derivate dalla dilatazione e dall’apertura dei cosiddetti punti bianchi, degli accumuli di sebo e cheratina che si raccolgono all’interno dei follicoli piliferi occludendoli. Nel momento in cui le sostanze che li compongono vengono a contatto con l’aria, si ossidano assumendo un caratteristico colore scuro. Molti li considerano - erroneamente - un “fenomeno” tipico del periodo giovanile. In realtà dipendono dal tipo di pelle e dall’attività ormonale, responsabile dell’aumento delle secrezioni che portano all’ostruzione dei pori. I punti neri si formano principalmente sulla fronte, sul naso e sul mento, zone ricche di ghiandole sebacee. Oltre alle cause ormonali e alla predisposizione personale, altri fattori contribuiscono alla loro formazione. Tra questi, l’uso di oli comedogeni e di cosmetici troppo grassi per la skincare quotidiana, la cattiva abitudine di rimuovere con poca attenzione il make-up o di non struccarsi prima di andare a letto, il fumo e lo smog. Per tutti questi motivi, è importante prendersi cura regolarmente della propria pelle e detergerla mattina e sera con saponi - come, ad esempio, quello di Aleppo, che ha proprietà astringenti grazie alla sua base di acido salicilico - non aggressivi. In aggiunta, una o due volte al mese, si possono effettuare una sauna facciale, uno scrub purificante o una maschera all’argilla. In caso di punti neri particolarmente tenaci, si può ricorrere - previa visita dermatologica - a un trattamento farmacologico o a un peeling mirato. Quest’ultimo, che ha lo scopo di rimuovere dalla superficie epiteliale le cellule morte, favorendo così la rigenerazione cellulare, viene eseguito tramite l’uso di prodotti forti, sconsigliati nei trattamenti fai-da-te. Ultima, ma non meno importante, raccomandazione: anche se la tentazione è forte, mai accanirsi e schiacciare i punti neri a mani nude e con le unghie sporche. Si corre il rischio di rovinare la pelle con brutte infezioni e sgradevoli cicatrici.
La partita si gioca anche a tavola
Come correre ai ripari quando si ha una pelle impura? Anzi tutto iniziando a mangiare in modo sano ed equilibrato. Grazie a una dieta varia e ricca di sali minerali, l’organismo acquisisce infatti la quantità di zinco utile a bilanciare i livelli ormonali e a ridurre la secrezione di sebo. Via libera quindi a pesce, carne, uova e cereali come germe di grano e avena. E, ancora, sì a legumi, frutta secca, semi di zucca, sesamo e girasole, lievito, latte, funghi e cacao.
Fonte: rivista Pharma Magazine Gennaio 2020
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