Nasce in Italia una piattaforma internazionale per raccogliere i dati sui casi di Covid-19 nelle persone con SM Raccogliere i dati clinici sulle persone con la Sclerosi Multipla che hanno sviluppato COVID-19 o sintomi associati per rispondere alle questioni più urgenti e, al tempo stesso, pensare a lungo termine.
Sono questi, in sintesi, gli obiettivi della piattaforma Sclerosi Multipla e COVID-19 – MuSC-19, un progetto di raccolta dati rivolto a tutti i paesi del mondo. Grazie ai Centri clinici SM italiani sono stati raccolti i dati nazionali fin dalle prime settimane dell’emergenza. Oggi la piattaforma è on line e accoglie i nuovi casi e le informazioni sull’evoluzione dell’infezione. Uno strumento indispensabile per valutare l’impatto a breve, medio e lungo termine del Covid-19 sulla vita e l’assistenza delle persone con SM. Una cartella clinica elettronica. È iniziato così il progetto di raccolta dati internazionale della piattaforma Sclerosi Multipla e COVID-19 – MuSC-19. Un esempio di come sia necessario muoversi in tempo per fornire risposte stabili e concrete all’emergenza del Nuovo Coronavirus. Il decorso dell’infezione è monitorato sulla nuova piattaforma ma anche, come evento avverso, nel Registro Italiano Sclerosi Multipla, che attualmente segue di più di 60.000 persone con SM in Italia e che sarà in grado a medio e lungo termine di monitorare l’evoluzione dell’infezione in tutta la popolazione SM. «Le informazioni daranno risposte importanti relativamente a cosa influenza il rischio di infezione, all’impatto del COVID-19 sulla SM e sui trattamenti.
Ancora una volta la nostra ricerca ha un impatto concreto per le persone con SM» spiega Mario Alberto Battaglia, Presidente FISM. Il progetto è indispensabile per fornire informazioni alle persone con SM e ai loro familiari, a operatori sanitari e sociali e alle autorità sanitarie per ridurre al minimo i rischi associati alle infezioni da COVID-19 nelle persone con SM e quindi aggiornare progressivamente le raccomandazioni internazionali lanciate dalla MSIF (Multiple Sclerosis International Federation) e integrate da AISM e SIN. La persona con SM è, infatti, «particolarmente esposta al rischio di infezione, e non solo per il possibile effetto immunosoppressivo di alcuni trattamenti» ha concluso Gioacchino Tedeschi Presidente della SIN – Società Italiana di Neurologia, ricordando la necessità di non distogliere l’attenzione dalle tante patologie del sistema nervoso.
Fonte: rivista Pharma Magazine Maggio 2020
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